
Inserisci il codice PASQUA23 al tuo ordine e azzera i costi di spedizione
La pelle, il nostro organo più esteso, rispecchia spesso la salute del corpo intero. La sua composizione approssimata è: 70% acqua, 25% proteine, 2% grassi, 0,5% minerali ed il restante 2,5% altre sostanze. Il manto protettivo della pelle è acido ed è composto soprattutto da sebo.
Il manto ha le seguenti proprietà:
Il pH (dal latino pondus hydrogenii, «peso dell’idrogeno») è una scala di misura, ideata nel 1909, dell’acidità di una soluzione acquosa. Solitamente assume valori compresi tra 0 (acido forte) e 14 (base forte). Al valore intermedio di 7 corrisponde la condizione di neutralità, tipica dell’acqua pura a 25°C. In realtà il pH può assumere valori compresi tra meno e più infinito in particolari soluzioni.
Il pH può essere misurato per via elettrica, sfruttando il potenziale creato dalla differenza di concentrazione di ioni idrogeno su due lati di una membrana di vetro, o per via chimica, sfruttando la capacità di alcune sostanze (dette ‘indicatori’) di modificare il loro colore in funzione del pH dell’ambiente in cui si trovano.
Molto spesso gli indicatori si usano anche supportati su strisce di carta (le cosiddette ‘cartine indicatrici’), le quali cambiano colore quando vengono immerse in sostanze acide o basiche. L’esempio più comune è quello delle «cartine di tornasole», di colore rosa in ambiente acido e azzurro in ambiente alcalino.
Ora, il pH della pelle è acido è si mantiene tra 4,2 e 5,6. Acne, allergie e altri problemi della pelle peggiorano quando la pelle diventa più alcalina. Ecco perché bisogna fare attenzione ai saponi che hanno pH diverso, ad esempio 9 o 11.
Naturalmente, è importante mantenere il valore ideale del pH non solo per la pelle ma anche per le altre parti del corpo. Ad esempio, nello stomaco si ha un pH acido, nell’intestino tenue uno basico o alcalino.
Al di fuori dell’apparato digerente, nel resto dell’organismo il pH dovrebbe essere mediamente neutro pH 7-7,3. Attraverso il pH dell’urina è possibile conoscere facilmente il pH medio dell’intero organismo, che dovrebbe essere pari a 7, cioè non dovrebbe essere ne acido ne alcalino.
Per quanto riguarda gli alimenti, essi possono essere divisi in due categorie: alimenti acidogeni e alimenti alcalogeni, cioè alimenti che una volta assimilati generano nell’organismo acidità o viceversa alcalinità.
Più l’organismo si acidifica più compromette il suo funzionamento a tutti i livelli. Quasi tutti gli alimenti sono acidogeni, tranne i vegetali e quasi tutta la frutta; quelli alcalogeni, invece, tutti i vegetali. Buona norma di rapporto: per ogni 100 grammi di alimenti acidogeni occorrono 400 grammi di alimenti alcalogeni.